Educazione del cane
La relazione che si è creata con il cane è andata progressivamente rafforzandosi, acquistando d’intensità anche per l’intensa collaborazione che si è sviluppata tra l’uomo e quest’animale nel campo lavorativo.
I cani hanno aiutato l’uomo nella conduzione degli armenti, nei diversi tipi di caccia, sono stati indispensabili nella difesa della persona e delle proprietà.
Oggi tutte queste attività sono in sostanza scomparse: pochissimi cani conducono il bestiame, confinato stabilmente in allevamenti intensivi; sempre meno numerosi sono quelli impiegati nella caccia di una selvaggina sempre più rara per l’eccessiva pressione venatoria e per le alterazioni ambientali conseguenti all’inurbamento del territorio.
La maggior parte dei nostri cani vive un’agiata esistenza priva certamente di stenti e di fatiche ma spesso mortalmente noiosa per un animale da millenni selezionato per “fare qualcosa”.
È allora comprensibile porsi la domanda se per questi annoiati abitanti dei nostri salotti sia utile e necessario, essere educati o se questa sia solo una perdita di tempo o, addirittura, un’ennesima forzatura della loro indole ai nostri desideri.
La risposta non può che essere positiva soprattutto se si conosce e si vuol rispettare l’indole del cane, animale collaborativo per definizione e che ben accetta qualsiasi occasione per cooperare.
L’educazione, l’istruzione e l’addestramento forniscono occasioni in quantità per svolgere attività comuni ma i loro effetti positivi non si limitano a questo.
Un cane educato s’inserisce meglio e più facilmente in vita familiare e cittadina; può seguire il proprietario senza creare problemi alle altre persone e ciò permette lo sviluppo di una relazione più ricca e intensa.
Una prolungata vita in comune sviluppa una miglior conoscenza e fiducia reciproca e una maggior attenzione ai bisogni dell’altro.
Un cane educato è più predisposto a imparare e quindi è un cane “divertente”, con cui è piacevole trascorrere il proprio tempo perché si prova soddisfazione; ed anche per il cane stare in compagnia di un padrone che gli presta attenzione ed è così abile da insegnargli nuove attività è sicuramente più interessante.
Per il cane, animale fortemente routinario, avere delle regole è fondamentale: conoscere chi gestisce le risorse essenziali e sapere come riuscire a ottenerle con comportamenti efficaci è un fattore importante per mantenere la tranquillità emotiva e non scatenare stati d’insicurezza o di ansia.
L’educazione promuove l’autocontrollo sia nell’animale sia nel proprietario.
Ben presto la persona si renderà conto di quanto il suo nervosismo influisca sulle reazioni del cane e come sia importante controllare le proprie emozioni, soprattutto quelle negative, evitando di ricorrere a punizioni positive spesso motivate da reazioni IMPULSIVE.
Nell’educazione moderna del cane il ricorso a punizioni positive e a rinforzi negativi è ormai completamente abbandonato e ciò migliora notevolmente la relazione del cane con il proprietario. Un uso eccessivo e improprio di punizioni o di rinforzi negativi può minare la fiducia del cane nel proprietario e generare uno stato ansioso che impedisce all’animale di apprendere.
Bisogna anche ricordare che la punizione, se applicata in modo corretto, sia sicuramente efficace nel ridurre la frequenza di emissione di un comportamento, ma non insegna al cane un comportamento alternativo apprezzabile ed efficace per raggiungere l’obiettivo.
Talvolta l’inizio di un percorso educativo coincide con un miglioramento dei problemi comportamentali del cane e spesso costituisce un efficace sistema d’intervento a supporto di terapie medico-veterinarie.
Il riappropriarsi della gestione delle risorse da parte del proprietario è particolarmente importante in casi di cani che mostrano aggressività e può far riacquistare fiducia a persone demotivate o intimorite dal comportamento dell’animale, aumentando le possibilità che il percorso riabilitativo consigliato dal comportamentista abbia successo.
I più semplici esercizi costituiscono un impegno mentale per il cane e possono essere utili per modificarne il comportamento.
La gestione dell’attenzione del cane da parte del proprietario è il primo passo fondamentale perché una relazione si possa creare e perché sia possibile intervenire controllando il comportamento dell’animale.
Se l’attenzione del cane non è gestita correttamente dal proprietario e se questi non riesce a focalizzarla rapidamente ed esclusivamente su di sé in particolari situazioni, il cane potrà reagire in modo incontrollato a tutti gli stimoli che gli giungono dall’ambiente esterno.
Anche gli esercizi come il “seduto”e il “resta”sono molto importanti per mantenere il controllo sull’animale e stimolano l’attenzione del cane sul proprietario, aumentandone la capacitàdi autocontrollo.
Importante è anche che il cane sappia muoversi al guinzaglio senza tirare e che si mantenga volentieri al fianco della persona rimanendovi anche quando è libero e accorrendo prontamente al richiamo.
Tutti questi esercizi migliorano la relazione con il proprietario e permettono al cane di usufruire di una vita sociale più intensa e ricca di contatti.